Il giorno 11 febbraio 2025 il prof. Michele Mossa è stato intervistato dalla RAI sulle stazioni di monitoraggio meteomarine nel Mar Grande e nel Canale Navigabile del Mar Piccolo.
Premessa sulle criticità ambientali di Taranto
1. Grave inquinamento atmosferico, del suolo e del mare
1.1 L'inquinamento atmosferico è principalmente causato dalle emissioni industriali provenienti da grandi impianti come l'acciaieria ex ILVA, la raffineria ENI e altre industrie pesanti, con livelli elevati di particolato, diossine e sostanze nocive.
1.2 Il suolo risulta contaminato da metalli pesanti, oli e residui industriali, frutto di decenni di smaltimento improprio.
1.3 L'inquinamento marino deriva dallo sversamento diretto o dal trattamento inadeguato delle acque reflue industriali, oltre al deposito di sedimenti contaminati sui fondali.
2. Contaminazione dei sedimenti marini
2.1 Nei fondali di Taranto sono stati rilevati metalli pesanti (cadmio, mercurio, arsenico), idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e policlorobifenili (PCB), con gravi conseguenze per l'ecosistema e la catena alimentare.
2.2 La gravità della situazione ha portato all'istituzione di un Sito di Interesse Nazionale (SIN), che necessita di urgenti interventi di bonifica.
3. Presenza di rifiuti pericolosi sui fondali
3.1 I fondali ospitano rifiuti ad alto rischio, tra cui ordigni bellici, navi affondate con carichi tossici e container dispersi, rappresentando un pericolo sia ecologico che per la sicurezza della navigazione.
3.2 La loro rimozione richiede tecnologie avanzate, capaci di operare in condizioni estreme di profondità e complessità dei materiali.
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Motivazioni per il monitoraggio delle acque marine
1. Tutela delle risorse naturali e ripristino ambientale
1.1 Il monitoraggio permette di identificare le aree maggiormente contaminate, fornendo dati essenziali per interventi mirati di bonifica.
1.2 Un controllo costante previene l'aggravarsi dell'inquinamento e tutela la biodiversità marina, proteggendo le specie vulnerabili.
2. Promozione dello sviluppo sostenibile
2.1 Taranto punta a trasformare la propria immagine, diventando un centro d'eccellenza per la ricerca sull'inquinamento e il risanamento ambientale.
2.2 La raccolta di dati ambientali favorisce lo sviluppo di tecnologie innovative per la depurazione e la gestione sostenibile delle risorse idriche.
3. Creazione di nuove opportunità economiche
3.1 Il monitoraggio delle acque può attrarre investimenti e stimolare la nascita di imprese nella green economy, come startup specializzate in bonifica, biotecnologie marine e consulenza ambientale.
3.2 Dati affidabili sullo stato ambientale sono cruciali per ottenere finanziamenti nazionali e internazionali, sostenendo un'economia basata sull'innovazione.
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Conclusioni
Il monitoraggio delle acque di Taranto è indispensabile per:
• Affrontare le gravi criticità ambientali.
• Proteggere l'ecosistema e la salute pubblica.
• Favorire la transizione verso un modello di sviluppo sostenibile.
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Taranto e il suo Mare: Importanza di un Monitoraggio Ambientale
Introduzione: Il fragile equilibrio marino di Taranto
Le acque del Mar Piccolo e del Mar Grande, un tempo fonte di prosperità grazie alla pesca e all'industria, oggi riflettono un ecosistema compromesso. L'inquinamento, i lunghi tempi di ricambio idrico e le pressioni antropiche minacciano gravemente l'ambiente marino. Gli studi condotti dal gruppo di ricerca del prof. Michele Mossa del Politecnico di Bari hanno evidenziato la necessità di un monitoraggio continuo e mirato.
Le principali fonti di pressione ambientale
Il Mar Piccolo, caratterizzato da due insenature (I e II seno), e il Mar Grande, strettamente interconnessi, sono vulnerabili a diverse fonti di pressione:
• Industria pesante: L'ex ILVA, tra le più grandi acciaierie d'Europa, la raffineria ENI e altri impianti rilasciano sostanze inquinanti.
• Attività militari e portuali: La presenza di una base navale e di un porto industriale aumenta il rischio di contaminazione.
• Scarichi industriali e civili: Molti rifiuti non vengono adeguatamente monitorati e trattati.
Indicatori chiave: come identificare le aree critiche
Gli studi hanno introdotto tre indicatori fondamentali:
1. Tempo di rinnovo delle acque (WRT): Indica il tempo necessario per la completa sostituzione dell'acqua in un'area.
2. Tempo di transito delle acque (WTT): Misura il tempo impiegato da una particella d'acqua per uscire dal bacino.
3. Indice di intrappolamento (TI): Combina i due indicatori precedenti per individuare le zone di stagnazione.
L’imperativo del monitoraggio ambientale
I risultati sottolineano l'urgenza di un monitoraggio regolare. Le autorità locali devono:
• Adottare tecnologie avanzate per rilevare i livelli di inquinamento in tempo reale.
• Implementare piani di gestione integrata per ridurre il ristagno e migliorare il ricambio idrico.
• Proteggere la biodiversità marina e garantire la sicurezza delle attività economiche legate al mare.
Conclusione: Un futuro da proteggere
Il destino delle acque di Taranto dipende da interventi tempestivi e mirati. Con la collaborazione tra istituzioni, scienziati e cittadini, è possibile preservare questo fragile ecosistema, garantendo un ambiente più sano per le future generazioni.